IL FULMINATO

Nasce a Sondrio il primo di Gennaio, primo giorno della creazione; la leggenda narra che sia stato cresciuto in una grotta da un bue e un asinello che lo hanno educato fino alla maggiore età. Gestisce un bar nella sua città natale ed è fin da subito introdotto nel gioco d'azzardo e nel mondo delle scomesse. Accecato dalla superbia viene punito da un fulmine di Zeus per aver cercato di bendare la dea della fortuna (da qui si dice "dea bendata"); da questo momento in poi la tradizione lo chiamerà "il fulminato". La punizione inflitta dal padre degli dei lo constringerà d'ora in avanti a fare delle scelte sconsiderate, come per esempio l'apertura del bar Glicine a Tirano, e lo porterà ad avere dei temporanei momenti di pazzia. Nella sua vita Zeus gli infligge spesso degli infortuni apparentemente dovuti alla sfortuna, come per esempio la rottura della mano per aver sferrato un pugno a Ercole e la rottura di una costola nei giochi olimpici.

Entra nel mondo del texano nel momento in cui apre il bar Glicine e, come promotore, partecipa a tutti i tornei settimanali tenuti nel locale. Partecipa inoltre ad alcuni tornei tenuti nella casa del cubano; si registra anche una partecipazione ad un torneo del milanese con scarsi risultati. Dai suoi avversari viene descritto come un giocatore attento e concentrato ma, dati suoi ciclici momenti di follia, a volte sconsiderato.